Molte ombre e qualche luce: si presenta così, a macchia di leopardo, la mappa dell’attività economica a settembre secondo quanto emerge dagli ultimi dati Istat su fatturato e ordinativi dell’industria, fatturato dei servizi, commercio al dettaglio (i tre documenti integrali dell’Istat sono in allegato).
In particolare, a settembre nell’industria l’Istat ha rilevato una flessione del 4,6 per cento del fatturato e del 6,8 per gli ordinativi rispetto al mese precedente, nel quale si erano registrate variazioni eccezionalmente positive. Per il fatturato la flessione più marcata si è avuta sul mercato interno (-5,5%) rispetto a quello estero (-2,8%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2015), il fatturato totale è diminuito in termini tendenziali dello 0,3 per cento, sintesi di un decremento dell’1,3 sul mercato interno ed un incremento dell’ 1,8 su quello estero.
Nel confronto con il mese di settembre 2015, l’indice grezzo degli ordinativi ha segnato un aumento del 2,6 per cento. L’incremento più rilevante è stato registrato nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,6%), mentre la flessione maggiore ha riguardato la fabbricazione di prodotti chimici (-3,3%).
Se l’industria procede in ordine sparso, con qualche guadagno e molte perdite, a seconda del settore e dell’impresa, nel commercio al dettaglio si conferma un andamento generalmente negativo. A settembre 2016 le vendite al dettaglio hanno fatto registrare una diminuzione congiunturale, pari a -0,6 per cento sia in valore sia in volume, confermando le tendenze negative registrate nei mesi precedenti. Le vendite di prodotti alimentari sono calate dello 0,3 per cento in valore e risultate stazionarie in volume; quelle non alimentari sono calate dello 0,8 sia in valore sia in volume. Nella media del trimestre luglio-settembre 2016, l’indice complessivo del valore delle vendite al dettaglio è diminuito dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente. L’indice in volume è diminuito, nello stesso arco temporale, dello 0,6.
Qualche luce c’è stata invece nel dato che riguarda il fatturato dei servizi più in generale. L’indice destagionalizzato (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) è cresciuto dello 0,1 per cento rispetto al secondo trimestre 2016, sia pure con una decelerazione della crescita rispetto a quanto registrato nei tre trimestri precedenti. Gli indici destagionalizzati hanno registrato una variazione congiunturale particolarmente sostenuta per le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3,0%), mentre un incremento più moderato (+0,1%) è stato rilevato per Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli, Attività professionali, scientifiche e tecniche e Agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese.
Il maggiore dettaglio informativo disponibile consente di individuare nell’ambito del commercio all’ingrosso e trasporto e magazzinaggio i comparti che caratterizzati invece dalle flessioni congiunturali più accentuate: Commercio, manutenzione e riparazioni di motocicli e relative parti e accessori (-2,9%), Trasporto marittimo e per via d'acqua (-1,7%) e Trasporto aereo (-1,8%).
Nel terzo trimestre del 2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’indice generale del fatturato dei servizi ha registrato un aumento dell’1,2 per cento.
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