Cresce dell'1,1 per cento l'inflazione nei Paesi dell'Eurozona. A dicembre +1,7 per cento in Germania e +0,5 in Italia (ma nella media del 2016 l'Italia è finita sotto zero per la prima volta dal 1959). "Prigionieri nella trappola del tasso" ha scritto il quotidiano  Handeslblatt, giornale vicino alle imprese tedesche, secondo il quale la politica del tasso zero sta provocando una "contrazione sensibile" dei patrimoni dei contribuenti. L’opinione di Marc Tuengler, direttore generale di DSW, associazione per la tutela dei titoli, è chiara: "La distruzione del valore è drammatica: i cittadini federali accumulano oltre 5 mila miliardi di euro. Con un'inflazione dell'1 per cento, il patrimonio perde 50 miliardi di euro all'anno. All'1,5 per cento si tratta di una perdita di addirittura di 75 miliardi". Clemens Fuest, responsabile dell'istituto economico Ifo: "Se queste cifre saranno confermate per l'Eurozona nel suo complesso, la Bce dovrebbe concludere il suo programma di acquisto bond a marzo 2017". L'Italia non ha sfruttato come avrebbe potuto questa fase di basso costo del denaro per abbattere il debito. E rischia di ritrovarsi presto alle prese con il problema la assilla da decenni.